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Maradona, Ferrara: “Era un Dio, ma nessuno è stato più umano di lui”

da | 26 Nov 2020 | Ultime news

Ciro Ferrara ricorda Diego Armando Maradona come si può ricordare un fratello, un padre, una persona alla quale si è voluto un bene infinito. L’ex storico difensore del Napoli prima e della Juventus poi, compagno dell’argentino nell’epopea dei due scudetti, racconta a La Repubblica il suo rapporto con Diego: “La parola giusta è amore. Ho cominciato ad amare Maradona quando avevo 17 anni, giocavo nel Napoli e gli davo del lei. E ho continuato per trent’anni. L’ho stimato, l’ho conosciuto credo come pochi ma amato come tantissimi: era impossibile non farlo. Per la sua profonda, straripante umanità. Per la vicinanza con tutti“.

Era un dio ma nessuno è stato più umano di lui – prosegue Ferrara – Mai una volta l’ho visto salire sul piedistallo, essere superbo. Quando doveva dirti che avevi sbagliato aspettava che lo spogliatoio si svuotasse, ti prendeva da parte e ti spiegava. Nella mia vita, Diego è stato una presenza immensa. Un generoso nato. Una persona che si dava senza risparmio, ogni giorno e a tutti“.

Una persona totale, le cui luci e ombre “non si possono separare e non sarebbe giusto. Lui non si è fatto mancare niente, ha vissuto ogni cosa al massimo, smodatamente. Ha lavorato sodo, è stato uno di noi, uno per tutti. Mi ha fatto vincere e mi ha fatto diventare un uomo“. Ferrara racconta anche un aneddoto. Diego aveva un tapis roulant in cantina, “ci correva sopra. E lo faceva anche quando non veniva ad allenarsi con noi, quando era rimasto a dormire un po’ troppo, quando tutti lo davano per perso: e invece Diego galoppava da solo, là sotto“.

Ferrara non ha dubbi sul D10S. Anche oggi “Sarebbe sempre il più grande, senza confronti. Sarebbe ancora il Sole al centro dell’Universo. Nelle difese schierate a zona, Diego farebbe una strage di gol. La sua tecnica non era di questo mondo. Lui amava il pallone come un bambino in strada”.