Premessa doverosa: nessuno mi toglie dalla testa che questo Napoli, con i tifosi sugli spalti, la partita contro il Milan non l’avrebbe mai persa.
Immagino già cosa sarebbe successo sugli spalti alla gomitata di Ibrahimovic, rifilata con tanto di “Cazimma”, al nostro Koulibaly…. il San Paolo sarebbe diventato un incandescente e i giocatori azzurri avrebbero sicuramente ricevuto l’energia giusta per crederci fino in fondo contro la squadra più giovane del campionato…a quel punto, statene certi, non sarebbe affatto bastato Abracadabra Ibrahimovic.
Lo svedese, è giusto chiarire, è stato e resta da anni il mio (e non solo mio) sogno proibito per il dopo Cavani…per il dopo Higuain…per sostituire Milik…con lui in campo, datelo per certo, il Napoli in questi anni avrebbe vinto sicuramente il tricolore. Uno degli ultimi ad incendiare la fantasia di noi tifosi. Non è andata cosi e ce ne faremo una ragione! Di fatto in campo la squadra sembra arrendersi alle prime difficoltà, al primo goal subito, al primo torto arbitrale, al primo episodio sfortunato, i nostri giocatori si smarriscono, per non ritrovarsi più.
Tutti abbiamo sentito le dichiarazioni di Gattuso, che in realtà sono la fotocopia, o meglio il copia e incolla di altri postpartita in cui gli azzurri, chiamati ad una prova di maturità, sono purtroppo miseramente andati male. Da tifoso però vorrei chiedere al nostro allenatore: “Se ti manca il tuo uomo collante… il nostro “Bolt napoletano” Osimhen, è proprio il caso di giocare a due? E, se lo devi fare, perché non provare Petagna, suo sostituto naturale? Il 4 3 3, che tanto ci ha fatto bene, non poteva essere gioco/forza la panacea di tutti i mali?
Senza dubbio questa squadra dà la sensazione, a chi miseramente soffre sul divano, che manca della giusta cattiveria: mai un gioco sporco, un fallo in più, mai un rigore cercato, tanti, troppi passaggi… ”penso e ripenso e nel pensar m’impazzo”…ma a volte è preferibile non pensare ma tirare, e magari segnare!
Cala la notte, la rabbia sul divano aumenta e vorresti partecipare anche tu, come hai sempre fatto, risalire quei gradoni del San Paolo che tanto mancano, per urlare “FORZA RAGAZZI”…Forza e coraggio, perché si è sempre detto: chi se mette paura nun se cocca cu’ ‘e femmene belle!!!!
Gennaro Di Franco