Giuseppe Chiné, magistrato del Consiglio di Stato e capo della Procura Federale ha avuto un lungo colloquio nella giornata di ieri con Ivo Pulcini, direttore sanitario della Lazio, e Fabio Rodia, coordinatore dello staff medico biancoceleste. All’incontro erano presenti anche due ispettori federali, come rivelato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport. Dalle circa tre ore di interrogatorio la Procura Figc ha cercato di ricostruire dettagliatamente la gestione dei casi Covid all’interno del centro sportivo di Formello, nella settimana precedente alla partita di Torino del primo novembre vinta dai ragazzi di Simone Inzaghi per 3-4. Oggetto della questione non tanto l’esito dei tamponi o degli esami in laboratorio, quanto l’accertare se la Lazio abbia rispettato il protocollo Figc, quali siano le differenze in campo europeo all’esito dei tamponi Synlab e quali comportamenti siano stati adottati dallo staff medico e dai giocatori in ordine alle positività, all’isolamento, alla partecipazione o meno agli allenamenti. È per questo motivo che appare sempre più probabile e lecita la richiesta della Procura di ascoltare uno o più tesserati della società capitolina, un atto dovuto per verificare all’interno del gruppo squadra il rispetto del protocollo ed i comportamenti dello staff medico nell’organizzazione della cosiddetta bolla. Un eventuale deferimento della Lazio comporterebbe, anzi non escluderebbe, una responsabilità individuale dei giocatori che pure subiscono i tamponi e si sottopongono ai controlli.
Lazio, la Procura Figc pronta a convocare alcuni calciatori
