Il programma del Lunedì sera

       

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Juventus, altra grana per Pirlo: problema muscolare per Chiellini

Giorni terribili per la Juventus di Andrea Pirlo. La formazione bianconera, che sta giocando in Champions contro la Dinamo Kiev, perde un’altra pedina fondamentale: infatti Giorgio Chiellini è uscito dopo aver chiesto il cambio, molto probabilmente per un problema muscolare serio, e al suo posto è entrato Demiral. Subito esami per il difensore bianconero, che potrebbe stare fuori almeno per tre settimane.

Dai dirigenti agli azionisti, ecco lo stile Juve

Dai dirigenti agli azionisti, ecco lo stile Juve

Quando si dice lo stile Juve. Le ultime due notizie lasciano intuire lo stato di agitazione e nervosismo che sta contagiando il club bianconero: il giudice sportivo ha infatti punito Paratici “in quanto non autorizzato, al 43° del secondo tempo, stazionava in prossimità della panchina rivolgendo frasi irrispettose nei confronti degli Ufficiali di gara; infrazione rilevata dal collaboratore della Procura Federale”.

Ma lascia ancora più increduli una lettera mandata da un azionista del club juventino al presidente Andrea Agnelli:

Caro presidente,

credo che stavolta lei debba prendere una posizione chiara. E assumere una diversa linea strategico-mediatica. Come fece 8 anni fa, per difendere Antonio Conte dal processo per le scommesse. Ricorda? Lì mi piacque molto. Al fischio finale di Crotone, dopo quello scempio arbitrale che ha deciso la partita, lei doveva imporre il silenzio totale a tutti i tesserati (che paradossalmente avrebbe portato molta attenzione sul caso arbitrale, più di mille parole) e indire una conferenza stampa per il giorno successivo, lei e i suoi dirigenti. Alle sue spalle uno schermo, con i filmati. Non solo della gara in terra calabra, intendiamoci. Anche di Juve-Lione, di Juve-Bayern eccetera. E usare toni durissimi contro la Figc e la Uefa che ci mandano i loro sicari. La Juventus dà fastidio. Ci hanno sempre odiato, dai tempi di Sivori e Boniperti. Carraro e Collina sono due fulgidi esempi in tal senso. È ora di finirla. Una competizione che porta un giro di soldi pauroso, nella quale il nostro club gioca un ruolo fondamentale, non può esser decisa da incapaci/prevenuti e soprattutto non può essere condizionata da disegni mirati ad abbatterci. Le ho già ricordato, in sede assembleare, cosa ha rappresentato calciopoli, come è stata orchestrata. Non serve molta fantasia per capire chi ha le leve del potere calcistico. Noi lì non ci siamo. Dal punto di vista politico non abbiamo peso. Né sul piano dei calendari né su quello arbitrale. Non parliamo poi del rapporto con le nazionali. Dal punto di vista mediatico non esistiamo, facciamo passare qualsiasi cosa. Permettiamo a qualunque Spadafora della situazione di metter bocca su tutto, di offendere i nostri tesserati. Lasciamo che i media offrano ricostruzioni faziose e artificiose senza contestarle (vedi Juve-Napoli, vedi il caso Suarez). Lasciamo moviolisti di regime a raccontare immagini da loro  scientemente selezionate ad arte, senza che mai un nostro dirigente, o un nostro ex giocatore – opinionista sia in grado di obbiettare. Nelle TV un contraddittorio a nostro favore è impensabile. I vari Bergomi di turno sprizzano antijuventinismo da tutti i pori. La misura è colma. Lei si preoccupa di quello che deve soffrire, in tal senso, il popolo bianconero o tutto le scorre addosso? Lei è conscio di cosa stiamo sopportando, inclusa la totale inerzia di chi dovrebbe difenderci? L’ufficio della comunicazione alla Juventus a cosa serve? A redigere la distinta della formazione? Lo stile non è farsi prendere in giro dai De Laurentiis, Pistocchi o dagli Ziliani di turno. Lo stile è fermezza, è tutela di un nome, di un mito, di un popolo innamorato, e – più prosaicamente – dei propri clienti e del marchio. Lo stile è anche stiletto, quando serve. Guardi che non si deve preoccupare di eventuali ripercussioni nel palazzo: peggio di così non può andare”.

Andrea Danubi
Castiglione della Pescaia GR 
Azionista Juventus Fc e fornitore JMuseum

La protesta social dei tifosi olandesi: “Meglio 3-0 a tavolino che una goleada”

La protesta social dei tifosi olandesi: “Meglio 3-0 a tavolino che una goleada”

L’AZ è un vero e proprio focolaio, eppure l’UEFA ha dato ok per lo svolgimento regolare della gara tra due giorni al San Paolo. Questa decisione non è piaciuta per niente ai sostenitori olandesi, molto dubbiosi di questa trasferta. I tifosi infatti sui social preferirebbero subire un 3-0 a tavolino piuttosto che una goleada, mancando molti giocatori titolare: un ragionamento valido anche per la differenza reti una volta conclusa la fase a gironi.

Dall’Olanda: “Rivelati i giocatori dell’AZ infettati”

Dall’Olanda: “Rivelati i giocatori dell’AZ infettati”

AZ con tante assenze per la gara di giovedì di Europa League con il Napoli. Il motivo? La diffusione del Covid che ha praticamente messo in ginocchio il prossimo avversario europeo degli azzurri. Secondo il portale olandese NOS i giocatori positivi sarebbero: Timo Letschert, Jordy Clasie, Myron Boadu, Ferdy Druijf, Hakon Evjen, Ron Vlaar, Juan Castillo e Zakaria Aboukhlal. Tra questi, Letschert, Clasie e Druijf erano già stati infettati. I test degli altri cinque sono arrivati poche ore fa.

L’AZ annuncia: “La Uefa ci fa giocare, a Napoli con 17 convocati”

L’AZ annuncia: “La Uefa ci fa giocare, a Napoli con 17 convocati”

Napoli-AZ Alkmaar si gioca? Sì, secondo quanto riportato dal club olandese in queste ore. Dal proprio sito ufficiale, infatti, l’AZ ha fatto sapere che il club domani partirà alla volta di Napoli con 17 tesserati. Sono tredici i calciatori coinvolti dalle positività (quasi tutti completamente asintomatici), anche se – informano dall’Olanda – tre di quei nove positivi risultato lo scorso venerdì si sono già negativizzati.

Calcio d’inizio alle 18.55, dunque, come da programma. A meno che a negare il match non ci pensi l’autorità sanitaria italiana: come si legge dal comunicato dell’AZ Alkmaar, infatti, l’unica autorità a negare la possibilità di giocare può essere quella locale, visto che l’Uefa ha dato l’ok alla partenza.