Che la stagione di Kalidou Koulibaly sarebbe stata un continuo calo, fino alla prestazione opaca di Barcellona, lo si poteva intuire dagli svarioni delle prime giornate di campionato. Il granitico difensore senegalese, che al fianco di Raul Albiol era riuscito a farsi spazio tra i migliori al mondo nel suo ruolo, non è stato all’altezza delle aspettative ed in più di un’occasione ha sfoderato prestazioni da “normale difensore”.
Da diversi mesi, dopo aver perso l’etichetta di incedibile, incessanti voci di mercato lo vorrebbero sul piede di partenza. Nel momento storico forse meno adatto per avanzare richieste da capogiro, Aurelio de Laurentiis non ha troppa intenzione di scendere a patti con le pretendenti e continua a sparare alto (tra i 90 ed i 70 milioni), richiesta comunque lontana dalla cifra che avrebbe potuto maturare se avesse ascoltato gli offerenti un anno fa. Alla porta degli azzurri si era presentato il Manchester City, che ha poi optato per Nathan Aké del Bournemouth alleviando di fatto la pressione sul difensore ex Genk. L’iniziale proposta dei Citizens prevedeva l’inserimento di contropartite, come Nicolas Otamendi, per alleggerire la cifra da sborsare, tuttavia insufficiente per il numero uno del club partenopeo.
Ad oggi, l’unica formazione che realmente potrebbe accogliere Koulibaly è proprio il Manchester City di Guardiola, che metterebbe sul piatto un contratto quinquennale da circa 10 milioni di euro annui, a fronte dei 6 che guadagna all’ombra del Vesuvio (fino al 2023). Sullo sfondo resta ad osservare il PSG, che si prepara a perdere il proprio capitano Thiago Silva, giunto al capolinea della sua avventura parigina.
Il Napoli avrebbe anche già individuato il suo successore: si tratta di Gabriel Magalhães, brasiliano classe ’97 di proprietà del Lille, club con cui Giuntoli ha stretto un solido rapporto in seguito all’operazione Osimhen. Le prossime due settimane, che coincideranno anche con l’inizio del ritiro azzurro in quel di Castel Di Sangro, saranno determinanti per conoscere il futuro del nativo di Saint-Dié-des-Vosges. Una cosa è certa: il manico del coltello è saldamente nelle mani di De Laurentiis.