Fonseca: “Io in bilico? Ho la fiducia dell’ambiente”

da | 4 Lug 2020 | Serie A

La Roma non può permettersi un altro passo falso e Paulo Fonseca lo sa bene. Alla vigilia dell’insidiosa trasferta contro il Napoli, match valido per la trentesima giornata di Serie A in programma domani alle 21,45 al San Paolo, il tecnico portoghese è tornato a parlare della sconfitta contro l’Udinese: “Faccio sempre analisi dopo la partita. Quando vinciamo non e’ tutto bello e quando perdiamo non e’ tutto brutto – ha esordito durante la conferenza stampa – l’importante e’ trovare soluzione per i problemi che abbiamo e per migliorare la squadra. Ho cambiato alcuni calciatori con altri giocatori della Roma, non ho messo giocatori che non hanno mai giocato. L’allenatore non può pensare solo alla partita successiva, io ho pensato anche al Napoli, ma ho cambiato perchè ho fiducia”.

In questi ultimi giorni si è parlato della mancanza di stimoli della squadra o del mancato passaggio di proprietà come alibi per il rendimento disastroso delle scorse partite, ma Fonseca ha smentito affermando che non c’e’ alcuna relazione fra questi fattori. “Io in bilico? No. Ho sentito sempre, anche in questo momento, il supporto della società e del presidente – ha spiegato – Non mi sono mai sentito abbandonato. Il bilancio andrà visto a fine stagione. Mancano nove partite e l’Europa League. Non e’ il momento di fare un bilancio ora”.

Lo stesso Pallotta, dopo il primo commento al veleno dettato dalla rabbia per la sconfitta contro l’Udinese, ha confermato pubblicamente la fiducia al tecnico, che si è soffermato anche sull’ipotesi di un cambio modulo: “Come ho sempre detto, abbiamo sempre lavorato su due sistemi. Possiamo giocare con la difesa a 3 o a 4. Devo dire che è quasi lo stesso. La questione della marcatura preventiva non e’ stata un problema – ha osservato Fonseca ai microfoni di Roma Tv – O meglio, con l’Udinese lo è stato ma eravamo uno in meno. Iniziamo sempre a 3, facciamo le marcature preventive sempre a 3 più 1, con l’Udinese abbiamo rischiato di più perchè eravamo in inferiorità”.