Meret, un rigore per riprendersi il Napoli

da | 18 Giu 2020 | Redazione

Una serata indimenticabile per il tifo azzurro e non solo. Vincere la sesta Coppa Italia della storia del Napoli, tra l’altro contro l’odiata Juventus, non ha prezzo; se poi lo fai ai calci di rigore, allora l’entusiasmo supera ogni livello di immaginazione.

La finale disputata ieri all’Olimpico ha dimostrato l’evoluzione di un gruppo che, fino a qualche mese fa, era allo sbando più totale, a causa di dissidi interni che ne avevano compromesso gli obiettivi, come ad esempio quelli in campionato. Non è stato solo la conquista di un trofeo, ma anche la rivalsa di alcuni giocatori che, fin qui, erano stati messi un po’ in disparte.

Protagonista assoluto sia durante i tempi regolamentari, che duranti i calci di rigore, è stato Alex Meret, tornato a difendere i pali azzurri dopo la gara vinta al Ferraris, in campionato, contro la Sampdoria. Una chance che il giovanissimo estremo difensore non poteva sbagliare: poteva dimostrare a Gattuso di poter contare su di lui in questo finale di stagione così strano e, complice la squalifica di Ospina, non ha deluso le aspettative.

E’ stato reattivo su ogni palla, bravo a comandare la difesa assieme a Koulibaly e a Maksimovic, ieri insuperabili, neutralizzando quasi subito una conclusione (l’unica a dire il vero) di Cristiano Ronaldo. Alex non si è mai perso d’animo ed è risultato decisivo sempre sul portoghese nei primi 45′ di gioco, riuscendo con uno scatto fulmineo a fiondarsi sul pallone ed evitando così il tocco vincente dell’asso bianconero in area di rigore.

Mostrava una determinazione incredibile, voleva essere il protagonista della sfida, regalando al Napoli quella coppa diventata troppo importante in una stagione tutt’altro che positiva. Dall’altra parte Buffon salvava la Juve all’ultimo minuto su un’incornata di Maksimovic. di conseguenza il portiere napoletano doveva fare qualcosa di più per superare il maestro, nonchè idolo.

Dopo 90′ senza gol, l’arbitro Doveri ha mandato le due squadre dagli undici metri. Toccava finalmente a Meret dimostrare di meritare la titolarità in un club così importante e, al primo penalty, ipnotizza non un giocatore qualunque, bensì Paulo Dybala, indovinando l’angolo giusto per respingere il tiro. Una parata che alla fine è risultata decisiva, oltre all’errore di Danilo, e grazie anche all’infallibilità dei compagni, Alex ha potuto finalmente prendersi la propria rivincita, alzando il secondo trofeo della sua carriera (dopo il campionato di Serie B vinto qualche anno prima con la Spal). Tutti ai piedi di questo ragazzo, che adesso non vuole più togliersi i guantoni per nessun motivo: è pronto per gli altri grandi appuntamenti stagionali.

Fabio Borghese