Stadio San Paolo, 7 giugno 1987: finale d’andata della Coppa Italia. Il Napoli, guidato da Ottavio Bianchi, si presenta alla gara da grande favorito dopo aver vinto, appena un mese prima, il primo Scudetto della sua storia. Inoltre gli azzurri sono reduci da ben 11 vittorie consecutive proprio in Coppa e vanno alla ricerca di un record speciale: vincere Scudetto e Coppa Italia nel corso della stessa stagione (impresa riuscita soltanto al Torino di Mazzola nel 1943 e alla Juventus di Charles, Sivori e Boniperti nel 1960). Maradona e compagni devono però affrontare la coraggiosa Atalanta di Nedo Sonetti che, nonostante la retrocessione in Serie B, è riuscita ad arrivare fino in fondo alla competizione trascinata dalla coppia composta da Innocenti e Strömberg.
La partita è chiaramente a senso unico con il Napoli che crea diverse occasioni da rete e gli ospiti che provano a chiudersi in difesa nel migliore dei modi. Protagonista assoluto della prima frazione è il portiere degli orobici Piotti il quale, in almeno tre occasioni sui tentativi a botta sicura di Maradona, Bagni e Giordano, compie degli autentici miracoli. Ad ostacolare gli azzurri ci si mette poi anche la sfortuna con la traversa colpita dal numero 10 napoletano direttamente su punizione.
La porta appare stregata, nonostante la netta superiorità tecnica e tattica gli uomini di Bianchi non riescono a sbloccare il punteggio in nessun modo. Al 67′ arriva però la svolta del match, l’episodio che cambia definitivamente la storia dell’intera finale: Renica riceve palla da Bagni sulla trequarti avversaria e fa partire un incredibile sinistro dai 30 metri che si insacca sotto la traversa. Stavolta anche il miracoloso Piotti non può nulla. La festa azzurra prosegue poi nei successivi 10 minuti di gara: Muro prima, e Bagni poi, fissano infatti il punteggio sul definitivo 3-0.
È festa grande al San Paolo, la terza Coppa Italia della storia azzurra è ormai vicina. Il ritorno, che si giocherà allo Stadio Comunale di Bergamo, appare quasi una formalità data anche la caratura delle due squadre. La doppietta Scudetto-Coppa diventa infatti realtà il successivo 13 giugno: un gol di Giordano nella prima frazione sancisce la vittoria finale al termine di una annata indimenticabile.
Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis si trova a Castel Volturno dopo oltre 3 mesi di assenza ed è pronto ad affrontare anche le questioni dei rinnovi contrattuali. L’annuncio dell’accordo per Zielinski e Mertens è ormai questione di giorni, mentre più delicata è la posizione di Callejon. Lo spagnolo è in scadenza, ma il presidente dei partenopei è pronto a incontrarlo e discutere di un prolungamento che fino a poco tempo fa sembrava lontanissimo.
Il rinnovo di Callejon risolverebbe in chiave mercato il rebus per la fascia destra e dopo il rinnovo di Mertens sarebbe un ottimo segnale per il Napoli del futuro.
È arrivata la decisione della Uefa sul come portare a termine la Champions: sarà Lisbona la città destinata a ospitare la fase conclusiva della competizione. La formula sarà quella dell’eliminazione diretta con le “Final Eight”, gli stadi saranno il Da Luz e l’Alvalade e il periodo è quello compreso tra l’8 al 23 agosto. Salvo clamorosi retroscena questa sarà la decisione che l’Uefa comunicherà al termine del meeting del prossimo 17 giugno. Lisbona ha superato la candidatura di Madrid perché non ci sono squadre portoghesi superstiti in Champions, ha due stadi separati da pochi chilometri e il Coronavirus in Portogallo è più sotto controllo rispetto ad altri Paesi europei.
Tutta la Champions a porte chiuse, dunque, concentrata in due stadi. La fase finale di questa stagione di Champions prenderà il via nel weekend dell’8 e 9 agosto con due partite, con orari diversi, il sabato e altrettante la domenica. Si parla, ovviamente, delle 4 gare che mancano per concludere il ritorno degli ottavi. Dal 12 agosto prenderanno il via le “Final Eight” a eliminazione diretta. Il 23 andrà in scena la finale al Da Luz.
Meno chiara la situazione dell’Europa League ma l’Uefa sta cercando una soluzione simile con destinazione la Germania.
Il Presidente Aurelio de Laurentiis era atteso a Castel Volturno ed è arrivato questa mattina poco prima di mezzogiorno. Un ritorno al centro sportivo per la prima volta dopo lo stop obbligato dal coronavirus.
Il numero uno azzurro si è intrattenuto per circa un’ora per un faccia a faccia con la squadra in previsione di una settimana impegnativa, quella che vedrà il ritorno in campo in una partita complicata contro l’Inter per la semifinale di Coppa Italia già decisiva. Molto probabilmente ci sarà stato tempo per parlare della questione stipendi ancora ferma allo stop di marzo: c’è da prendere una decisione che sarà condivisa da tutti, staff tecnico compreso, così come sulla questione multa, su cui De Laurentiis ha sempre mantenuto un atteggiamento rigoroso negli ultimi mesi e di certo la pandemia crollata sul calcio italiano non cambierà le idee del patron azzurro. Il gruppo di calciatori ha lasciato il centro tecnico intorno alle 13, non l’hanno fatto invece il presidente e Gennaro Gattuso, che getteranno le basi del nuovo accordo dell’allenatore col club azzurro e analizzeranno la situazione a poche ore dal ritorno in campo.
In vista della semifinale di ritorno di Coppa Italia il Napoli farà qualche modifica al programma di avvicinamento alla partita. Il consueto ritiro presso l’albergo adiacente al centro tecnico di Castelvolturno non sarà possibile, perché l’hotel non è adeguato al momento per rispondere a tutte le esigenze del club azzurro.
La squadra di Gattuso passerà così la notte della vigilia in città, presso l’hotel a 5 stelle Britannique di Corso Vittorio Emanuele, completamente rinnovato dopo il cambio di gestione.
L’Inter avrà a sua volta un programma particolare, visto che arriverà a Napoli direttamente sabato, appoggiandosi in un hotel nei pressi di Fuorigrotta fino alle ore 19:00 quando avverrà la partenza verso lo stadio San Paolo.
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