Lunga diretta Facebook oggi sui canali social de Il Bello del Calcio. Ospite di Claudia Mercurio è stato Andrea Carnevale, ex punta del Napoli e oggi dirigente dell’Udinese, che ha ricordato lo Scudetto vinto dal club 33 anni fa e ha analizzato la situazione attuale del calcio italiano.
IL SUO NAPOLI – “La prima cosa che ricordo del primo scudetto è quel mio gol alla Fiorentina. Da 33 anni è nella mia testa e fa fatica ad andare via perché mi ha messo nella storia del Napoli. Ogni anni vengo travolto da affetto e messaggi, Napoli mi fa sentire vivo con tutto l’amore che dà, devo solo ringraziare la città. Ho avuto la fortuna di vincere tanto e di giocare con Maradona, ma vincere a Napoli ha un gusto diverso, per questo dico sempre a tutti i calciatori di scegliere l’azzurro se ne hanno la possibilità. Non credo che in altre città si viva allo stesso modo”.
IL NAPOLI ATTUALE – “Il Napoli degli ultimi sette anni ci ha fatto vedere grandissime cose, ma è pur vero che tanti calciatori sono arrivati alla fine di un ciclo. Anche la società forse vuole cambiare qualcosa per poi poter ripartire, è una cosa fisiologica. Il Napoli ha già fatto ottimi acquisti nelle ultime due sessioni di mercato, secondo me un cambiamento non farebbe male. Meret? Non devo dirlo io, è un calciatore fortissimo. Purtroppo anche lui è caduto in qualche errore nei mesi passati e Gattuso, quando è arrivato, ha cercato da Ospina maggiori certezze, ma non mi priverei mai di uno come Meret, diventerà un campione. A Insigne consiglio di restare a Napoli e vincere in azzurro”.
LA RIPRESA – “Dobbiamo seguire tutte le indicazioni che ci arrivano dall’alto. Spero si possa ricominciare, ma la vedo dura davvero. Cosa succederà se verrà fuori un contagiato? Vedo tutto molto complicato. La Germania ripartirà, Spagna e Inghilterra sembra siano ad un passo dall’ok, noi siamo in estremo ritardo. L’Udinese la prossima settimana farà i tamponi a tutti i tesserati, cosa succederà se verrà fuori un positivo? Dovranno stare fuori non si sa quanto e potremmo non avere a disposizione per la ripresa giocatori importanti per una squadra come noi che non ha venti titolari. I 5 cambi sono giusti viste le temperature di giugno e la condizione dei calciatori, ma aiuteranno le squadre più forti, la Juventus, la Lazio o l’Inter, ma non sicuramente noi.
L’ultima nostra partita è stata contro la Fiorentina: sono andato allo stadio, ho incontrato dirigenti e calciatori dei viola, poi tre giorni dopo abbiamo saputo che tre dei loro calciatori erano positivi. Non nego di aver vissuto quindici giorni di paura. Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni. I giocatori sono fermi da due mesi, serve tempo anche per ritrovare la forma fisica. E tanti di loro hanno timore di quello che potrà succedere. Rifiutarsi di giocare? Non si può, se le società metteranno a disposizione dei calciatori le massime misure di sicurezza”.
IL MERCATO – “Stiamo facendo tante riunioni in questi giorni con i miei collaboratori, ma è difficile pensare al mercato ora. Cosa accadrà? Quando si aprirà il mercato? Non abbiamo certezze in entrata o in uscita. Molto dipenderà anche dal campionato, se riparte o meno. Per come sono andate le cose quest’anno non vale la pena vendere, con la crisi che c’è anche il valore dei calciatori si abbasserà. Vendere oggi è complicato, all’Udinese converrebbe mantenere tutti a Udine per un anno e poi pensare al mercato tra un anno”.