Ligue 1, i calciatori: “La salute prima del calcio”

da | 21 Apr 2020 | Redazione

“L’emergenza economica non deve avere la precedenza sull’imperativo della salute pubblica. Rinunciamo a una ripresa del campionato che, in queste condizioni, sarebbe affrettata e pericolosa”. È l’appello lanciato da Sylvain Kastendeuch, co-presidente dell’Unione dei calciatori professionisti francesi (UNFP) dalle pagine di Le Monde. “Raccogliamo oggi le condizioni per una prossima stagione di successo ed esemplare nel calcio che amiamo così tanto. Accettiamo l’idea di una forma di distruzione creativa causata da questa crisi. Per consentire ai nostri talenti di continuare a brillare, mi sembra più ragionevole, più giusto e più virtuoso fare, oggi, la scelta della ragione, in modo che domani possiamo fare di nuovo quella del cuore”.

Kastendeuch teme che le condizioni di salute e sicurezza fisica per proteggere i giocatori non siano soddisfatte, mentre la Lega francese (LFP) spera di completare entro la fine di luglio la stagione 2019-2020 di Ligue 1 e Ligue 2, sospesa a causa del Covid-19. In gioco c’è la sopravvivenza economica dei club professionistici, privati di parte delle entrate derivanti dai diritti televisivi, attualmente sospesa dalle emittenti televisive beIN Sports e Canal+. Se il calcio dovesse riprendere la stagione questa estate in Francia, probabilmente a porte chiuse, solo quattro campionati sarebbero interessati: la L1 e la L2 gestite dalla LFP, così come la N1 (uomini di 3/a divisione) e la prima femminile, supervisionata dalla Federcalcio francese. Per tutti gli altri tornei è già stata ratificata la chiusura.